Come avviene un’eruzione vulcanica

Probabilmente l’eruzione vulcanica più famosa della storia dell’umanità è avvenuta proprio nel nostro paese, a Pompei ed Ercolano nel 79 d.C. – eppure, nonostante le testimonianze sulle eruzioni dei vulcani siano parecchio datate, conosciamo il loro funzionamento relativamente da poco.

Un vulcano si presenta quasi sempre come un cono, sia esso sottomarino che terrestre, in grado di eruttare lava. Ma questa è una semplice rappresentazione comprensibile per i profani. Tecnicamente invece un vulcano è un’apertura della crosta terrestre, di forme svariate e dimensioni differenti, che erutta sulla superficie materiali solidi, fluidi e gassosi e che di è fatto è il primo responsabile della formazione delle rocce e – nel passato – della composizione della nostra atmosfera.



Quando si dice che il vulcano è portatore di vita, non si dice affatto un’inesattezza.

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Un vulcano è costruito da poche parti facilmente individuabili:

  • il camino vulcanico è un condotto verticale, la cui profondità varia sia a seconda dell’altitudine media del cono (ci sono vulcani oltre i 3000 metri e altri sotto il livello del mare). Il camino si allarga sulla punta a formare il classico imbuto del “cratere vulcanico”, una cavità che può variare da poche decine di metri a oltre una decina di chilometri.
  • il cratere ha una morfologia in costante mutamento. Esso si genera a partire dalla prima eruzione, come effetto dello svuotamento del tappo di roccia, dovuto alla pressione del magma. Immaginate il vulcano come una specie di pentola a pressione, che alla prima eruzione fa scattare il coperchio, lasciando al suo posto uno squarcio conico.
  • Oltre al cono e al cratere principale si possono riconoscere dei crateri e dei fori secondari, detti crateri avventizi e fumarole, generati da eruzioni secondarie. L’Etna – ad esempio – è ricco di questi crateri che nascono attorno alla bocca più importante.
  • Tutto il materiale eruttato ha origine nel magma, o meglio nel serbatoio magmatico, la cui profondità può essere compresa tra i 20 e i 40 km sotto il cratere. Ne deduciamo che dunque tutti i vulcani terrestri hanno una camera magmatica collegata direttamente al mantello superiore, dove hanno origine i magmi che danno luogo ai vulcani.
  • Il magma non va confuso con la lava. Essa è in pratica il materiale eruttivo che ha perso potenza a causa della perdita della componente in gas. Il magma è vera e propria roccia fusa, unità a metalli e gas. Quando la lava si solidifica forma delle nuove rocce. Sono tante le rocce di origine direttamente vulcanica create dai vulcani nella lunga storia della Terra.
  • La camera magmatica può dar luogo a una grande caldera sotterranea come quella presente ai Campi Flegrei o a Yellowstone. Si ritiene che queste caldere rappresentino le zone più pericolose in termini di potenza eruttiva, essendo in pratica dei “super-vulcani”.
  • Un vulcano funziona come una bottiglia di champagne tenuta sotto pressione dal tappo. Quando si leva il tappo, il gas contenuto nella bottiglia si libera, lasciando “eruttare” lo champagne. Una singola eruzione può avere una forza esplosiva immane caratterizzata da esplosioni, fiumi di lava, correnti piroclastiche fatte di nubi incandescenti, e provocare nei dintorni alluvioni, frane, maremoti e terremoti.
  • L’eruzione avviene quindi quando il magma fuso risale dal mantello terrestre sulla superficie, qui erutta il suo materiale creando un deposito vulcanico.
  • Gli scienziati distinguono diverse fasi eruttive: il vulcano attivo, il vulcano estinto, il vulcano dormiente. Il vulcano attivo è un vulcano che recentemente ha eruttato ed è quindi suscettibile di nuove eruzioni (che gli scienziati possono studiare e prevedere, a differenza dei terremoti, tramite lo studio continuo del cono); un vulcano quiescente è un vulcano potenzialmente attivo, che sta attraversando una fase di silenzio piuttosto prolungata. Si dice che si “risveglia”. Il Vesuvio è un classico caso. Infine un vulcano estinto è un cono vulcanico che non mostra attività da migliaia di anni e che quindi non è più collegato a una camera magmatica attiva.

Perché i vulcani eruttano?

I vulcani, come i terremoti, sorgono lungo le linee di faglia della crosta terrestre, che è formata da numerose zattere che noi chiamiamo “placche”. Esse formano i grandi continenti che conosciamo. C’è dunque un’attinenza tra zone sismiche o di scorrimento e subduzione e zone vulcaniche. L’Italia e il Giappone sono tanto due paesi sismici, quanto ricchi di vulcani. Lo spostamento delle placche provoca attrito e quindi liberazione di energia, producendo dei terremoti lungo le linee di faglia. I vulcani a loro volta eruttano quando viene messa in moto una camera magmatica: nel tempo il magma risale e trovando comunque una fessura dove salire, conosce il classico aumento della pressione.

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