Farsi conoscere nel mondo degli affari e del commercio non è semplice. Nessuno è veramente disposto ad acquistare prodotti che non conosce o da aziende di cui non sa nulla.
Grazie ai motori di ricerca e ai social media oggi è possibile reperire informazioni adeguate prima di procedere all’acquisto.
Una strategia di promozione, insomma, serve ad acquisire la fiducia del potenziale consumatore.
E per quanto stupida possa sembrare, la pubblicità serve proprio a creare un effetto di notorietà che i consumatori associano alla riconoscibilità del marchio o del prodotto.
Se possiedi un piccolo business locale, ad esempio, farsi conoscere in zona è il minimo. Le insegne dopotutto servono a questo. Hanno l’obiettivo di ricordare l’esistenza del marchio o della sede e conferire quella sensazione di riconoscibilità altrimenti impossibile.
Allo stesso scopo le targhette degli studi professionali rendono nota l’esistenza di un’attività in zona. Per questo la cartellonistica e il volantinaggio hanno ancora valore. Le vele che girano per le strade sui furgoni, annunciando offerte a tempo, sono vecchi sistemi sempre efficaci.
I siti web possono avere questo obiettivo, ma senza un’adeguata campagna di marketing online si va poco lontano. Eppure la presenza stessa del sito aiuta.
Ecco perché piattaforme semplici come WordPress si sono diffuse tante: consentono di apporre la propria vetrina o insegna online in pochi minuti.
La promozione nei social media
I social media hanno quasi tutti una dimensione localistica. Instagram, Facebook e LinkedIn consentono di creare pagine aziendali o profili professionali tenendo a mente dell’esistenza degli hashtag legati al luogo.
Una piccola attività di provincia può farsi conoscere tramite la propria pagina Facebook.
Un’attività che dipende molto da quello che fa (pensiamo a un arredamento su misura) può usare Instagram accoppiandolo al luogo per ottenere visualizzazioni e interazioni con potenziali clienti.
Usare i social media sfruttandone la vocazione local è molto intelligente e può rappresentare anche una valida alternativa al sito web aziendale.
Vedi: https://it-it.facebook.com/business/help/1968057156746246?id=939256796236247
Farsi vedere su Google e Google Maps
Il motore di ricerca Google è anch’esso localistico e consente di fare ricerche locali.
Questo perché è integrato a un altro servizio di Google, cioè Google Maps che di solito viene impiegato come navigatore satellitare (molto efficace)).
Ma in realtà Google Maps segnala anche tutte le attività locali presenti in zona, ed è possibile migliorarne la visibilità facendo due cose:
- Creando una scheda aziendale su Google My Business, una grande directory local che contiene tutte le tipologie di attività che servono il pubblico (anche a domicilio).
- Ottimizzando il proprio sito web in modo da apparire in testa ai risultati per le ricerche riguardanti la propria attività.
Con Google Maps è possibile offrire un servizio immediato di contatto e risposta alle domande. E l’utente può capire subito se il prodotto o il servizio proposto è quello che cerca ed è di valore.
La promozione tramite articoli personalizzati
Gli articoli promozionali e i gadget personalizzati sono ancora un must della promozione aziendale (esempio: articolipersonalizzabili.it).
Calendari, pennette USB, zainetti, blocco notes, penne, matite e materiale da ufficio. Funziona sempre. E il motivo è semplice.
Da un lato la distribuzione gratuita di articoli personalizzati con il proprio marchio rafforza la visibilità dello stesso.
Crea quell’effetto di riconoscibilità e presenza che già si riscontra in altre formule pubblicitarie. Ma c’è un elemento in più: questi oggetti personalizzati hanno un marchio spesso non invadente e sono molto pratici, nell’utilizzo quotidiano.
Per cui, in automatico, chi lo riceve associa l’uso pratico al marchio, avendone una impressione positiva.

Siti web, influencer e programmi di affiliazione
Possedere un sito web non basta se non viene utilizzato allo scopo di promuovere il marchio. Come abbiamo già visto, a livello locale, spesso è sufficiente una pagina Facebook o un normale sito vetrina collegato alla scheda presente su Google Maps.
Ma se il prodotto / sito intende raggiungere più consumatori e farsi strada nel mercato, il sito è fondamentale.
“Con il sito puoi raggiungere un traffico molto in target e ti si aprono notevoli opportunità“, dice un esperto di SEM / SEO, due modi tradizionali di guadagnare traffico.
Un esempio è l’affiliazione. Amazon la pratica ad esempio, ma esistono grandi piattaforme come Tradedoubler o Awin che hanno in libreria tante aziende, marchi famosi come Mondadori, Booking.com et cet.
Ma come funziona? Un programma di affiliazione arruola dei venditori o promoter in cambio del riconoscimento di una percentuale sul prezzo di una vendita effettuata sul loro negozio.
Facciamo l’esempio di Booking, la nota piattaforma di prenotazione vacanze e voli.
Se sul mio sito promuovo un pacchetto vacanze di Booking, attraverso un banner, l’utente che ci cliccherà sopra verrà indirizzato direttamente alla pagina di prenotazione.
Se stipulata entro un dato termine di validità, che dipende dai termini e dalle condizioni del rapporto di affiliazione, Booking mi riconoscerà una percentuale.
Le possibilità sono enormi. Lo stesso meccanismo avviene con il buono spesa che gli influencer promuovono sui loro canali, su vari negozi. Ogni acquisto riconosce una percentuale.
Se l’azienda individua i canali giusti per l’affiliazione, siano essi influencer o proprietari di siti, le possibilità di espansione del prodotto / servizio sono notevoli, perché questo schema può essere applicato in scala.
Cioè tanto a livello locale (con un influencer del posto o un sito molto letto in zona, ad esempio un giornale locale), quanto a livello nazionale, coinvolgendo personalità con grande seguito.
Offerte di campioni e prodotti in prova
Anche in questo caso si possono usare gli influencer. Questa pratica è molto diffusa su Instagram per quel che riguarda i prodotti cosmetici, e su YouTube per quanto riguarda libri e videogame.
In questo caso, le policy delle piattaforme social, ma anche le regole sulla trasparenza nel commercio, impongono di chiarire che si tratta di una sponsorizzazione.
Un influencer sa come farsi seguire se ha guadagnato la fiducia dei suoi follower e non avrà alcuna difficoltà nel proporre il prodotto.
Anzi: chiarire che si tratta di una “marchetta” probabilmente lo rende più sincero e appetibile.
Sono tante le ragazze con grande seguito sui social che sponsorizzano prodotti cosmetici e di abbigliamento, e non ci sono problemi di sorte legati al fatto di risultare meno credibili. Dichiarare che si prendono soldi per provare un prodotto non è negativo.
L’offerta in campione è tipica di questo settore. La sfruttano molto tutte quelle attività legate alla cura del corpo e della bellezza e al largo settore degli integratori alimentari.
Marketing post-vendita e liste di email
Infine, da non sottovalutare perché forse uno dei canali migliori in quanto a resa, c’è la fase di post-vendita.
Nella post-vendita rientrano tutte quelle operazioni tese a mantenere alto il livello di soddisfazione del consumatore / cliente.
Il vero venditore di successo sa che qui si può fare la differenza.
L’esperienza di vendita, infatti, non si esaurisce nel momento dell’acquisto, ma prosegue dopo.
Il cliente diventa un ambasciatore involontario del prodotto, e assicurarsi che ne sia soddisfatto per un tempo molto lungo, può produrre effetti positivi a catena.
Il cliente soddisfatto può:
- Può consigliare il prodotto o servizio ad altre persone.
- Può comprare altri prodotti o servizi dello stesso marchio.
- Può sostituire il vecchio prodotto con il nuovo, rimanendo fedele al marchio e difendendolo (tipico il caso della Apple, che si basa su questo processo di evangelizzazione dei propri clienti, spinti a ciò anche dalla necessità di giustificare un prezzo alto –> vedi Robert Cialdini, Teoria e Pratica della Persuasione in proposito).
- Essere inserito in una lista speciale alla quale proporre offerte e promozioni a tema, o in periodi speciali dell’anno.
L’email marketing è uno strumento potente, che combinato con un’alta fiducia nel brand può generare entrate e visibilità a getto continuo, negli anni. Basandosi unicamente sulla soddisfazione del cliente.
Altre fonti:
- Brand management in the era of social media (Kevin Kam Fung So e altri).
- Foto di Jose Francisco Fernandez Saura: https://www.pexels.com/it-it/foto/luci-stradali-802024/