L’allarme sul riscaldamento globale non è mai stato così alto, ormai gli scienziati stimano che abbiamo una finestra di tempo assai ridotta, massimo tre generazioni per intervenire con puntualità e mantenere gli impegni presi, la catastrofe è dietro l’angolo.
Il riscaldamento terrestre è una teoria scientifica, dimostrata da vari dati raccolti su tutto il pianeta lungo un periodo di tempo superiore ai 30 anni, che stabilisce che il riscaldamento attuale della Terra non sia dovuto a uno suo processo fisico, chimico, ma all’intervento dell’uomo.
Il riscaldamento globale è partito con la prima rivoluzione industriale e si è esacerbato nel corso dei due ultimi secoli grazie all’impiego estensivo delle fonti di energia fossili, che hanno aumentato la quantità di CO2 (anidride carbonica) nella nostra atmosfera. Il passaggio a un sistema energetico poco costoso, molto efficiente e molto inquinante ha condizionato lo sviluppo vertiginoso della nostra tecnologia, in meno di 50 anni siamo riusciti a passare dal primo volo sulla Terra a quello nello spazio.
Il riscaldamento globale è principalmente dovuto al fatto che usiamo un sistema energetico troppo inquinante, sul quale stiamo tentando di mettere un freno, con tutte le difficoltà del caso. Appare evidente che le nazioni in via di sviluppo vorrebbero accedere ai livelli di benessere di quelle occidentali, che si sono sviluppate così proprio grazie all’energia a disposizione, spesso presa con la forza delle armi o del denaro. Inoltre queste nazioni in via di sviluppo sono anche le più popolate. Basterebbe che Cina e India avessero i livelli di consumo energetico fossile pro-capite degli USA per anticipare di una generazione il disastro tanto temuto dalla comunità scientifica.
Le emissioni di CO2 non sono tutte riconducibili all’uso di petrolio e carbone, ma è un mondo interconnesso nel quale le cause spesso si confondono con gli effetti. La deforestazione ad esempio è uno dei principali problemi: le piante si nutrono di anidride carbonica grazie alla fotosintesi clorofilliana, esse restituiscono ossigeno puro all’atmosfera, contribuendo alla salute dell’intero pianeta. Ma molte superfici vengono prese per sfruttarle economicamente. Si è arrivati al paradosso di deforestare migliaia di ettari di bosco e foresta per impiantare cereali per produrre bio-carburante. Il rattoppo, come si dice, è peggio del buco.
Tra le cause del riscaldamento globale c’è naturalmente l’uso estensivo degli idrocarburi nei trasporti: navi, aerei, auto si muovono tutti con derivati del petrolio. La raffinazione ha un costo energetico e ambientale, i tubi di scarico immettono polveri sottili nell’ambiente contribuendo a creare la cappa di smog responsabile dell’effetto serra. Le nostre abitazioni contribuiscono con il riscaldamento e il condizionamento, così come l’uso estensivo dei pesticidi in agricoltura (nonchè l’utilizzo dei mezzi).
Quali sono le conseguenze del riscaldamento globale?
Nell’ultimo secolo la temperatura è salita di 0,7° C, ma il primo decennio del nuovo secolo è stato il più caldo in assoluto da quando avvengono le misurazioni. Nel 2016 abbiamo assistito all’anno più caldo, l’inverno 2015-16 è stato il più mite dell’ultimo secolo. Un aumento ulteriore della temperatura (di un semplice grado) può significare l’innalzamento del livello dei mari, lo scioglimento dei ghiacci con devastanti impatti sul clima: più eventi estremi, aumento della fascia desertica, meno acqua nei fiumi, possibili disastri alluvionali e carestie. Senza contare il fatto che la diminuzione delle risorse scatenerà conflitti ulteriori, mettendo in pericolo la vita delle persone stesse e il futuro dei nostri figli.